Installare e usare l’emulatore di Ubuntu Touch

Ubuntu Touch – che con la convergenza sarà semplicemente Ubuntu, per dispositivi mobili e per PC tradizionali – è realtà ormai da un anno, ma arriverà preinstallato su smartphone Bq e Meizu entro qualche mese.

Nel frattempo, se non possediamo un dispositivo adatto o non vogliamo installarlo finché non sarà stabile e pronto all’uso quotidiamo, ecco un programma utile per provarlo e vederne i progressi: un emulatore di Ubuntu Touch. L’ho provato ieri sulla mia Mint 16 Cinnamon.

ubuntutouchemulator-20140315-5L’emulatore è interessante, permette di avere un sistema che chiaramente non ha tutte le funzioni (chiamata, fotocamera…) che avrebbe su un telefono fisico, ma consente comunque di utilizzare diverse app, come alcuni giochi o il browser. E in generale permette di provare le caratteristiche e le gestualità del sistema, cosa che mi interessava di più.

Ma andiamo con ordine, prima di raccontarvi brevemente la mia esperienza con l’ubuntofono emulato, vi spiego come installare Ubuntu Touch Emulator su Ubuntu e derivate.

Installare l’emulatore

Io ho effettuato l’installazione su Linux Mint 16, basata su Ubuntu 13.10, ma è possibile farlo anche su Ubuntu 14.04, o 12.04 e derivate.

1) Installare l’emulatore in versione per arm

Per farlo, se abbiamo Ubuntu 14.04 sul pc digitiamo semplicemente da terminale:

sudo apt-get install ubuntu-emulator

Se invece usiamo 13.10 o 12.04, diamo in sequenza:

sudo add-apt-repository ppa:phablet-team/tools
sudo apt-get update
sudo apt-get install ubuntu-emulator

A questo punto creaiamo una prima istanza chiamata ‘UbuntuTouch’ dando il comando:

sudo ubuntu-emulator create UbuntuTouch

Il sistema impiegherà molti minuti, a volte più di mezz’ora, per completare tutte le operazioni, è normale. Nel caso si utilizzi Ubuntu 12.04 potrebbe comparire un errore di questo tipo:

Error while converting ~/.local/share/ubuntu-emulator/UbuntuTouch/system.img: Unknown option ‘compat’
qemu-img: Invalid options for file format ‘qcow2’.

Possiamo ignorarlo.

2) Installare l’emulatore in versione per x86

Questa versione è quella che ho provato. È più reattiva e più rapida (relativamente) rispetto a quella per processori arm.

Nel terminale digitiamo l’uno dopo l’altro i seguenti comandi, senza spaventarci o interrompere se l’operazione impiega diversi minuti ad essere completata.

wget http://people.canonical.com/~rsalveti/aosp/generic_x86/emulator-x86.tar.bz2 -O /tmp/emulator-x86.tar.bz2

tar -jxvf /tmp/emulator-x86.tar.bz2

cd emulator-x86

./build-emulator-sdcard.sh

3) Lanciare l’emulatore x86

Per lanciarlo, possiamo dare da terminale il comando:

cd emulator-x86; ./run-emulator.sh

oppure aprire il gestore di file, spostarci nella cartella emulator-x86 all’interno della nostra home e doppioclicchiamo il file run-emulator.sh

Apparirà una finestra, a volte piuttosto grande, con la sagoma di un telefono cellulare. All’interno il display virtuale potrebbe restare vuoto anche per due o tre minuti prima che il sistema operativo si carichi, è normale.

Per ridimensionare il cellularone possiamo dare da terminale:

ubuntu-emulator run –scale 0.5 UbuntuTouch

che scalerà le dimensioni della nostra istanza.

 

Utilizzare l’emulatore: un giretto su Ubuntu Touch

Appena aperto il sistema presenta un breve tutorial sulle gesture.

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Una volta passata la schermata di benvenuto, il sistema si presenta così:

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Scorrendo con il dito (cioè il cursore del mouse) sopra il titolo della sezione (Home, piuttosto che Applications) a destra o sinistra, vedremo i titoli delle altre sezioni della dash, e cliccandone uno potremo visitarla.

Se invece scorriamo allo stesso modo in basso, all’interno della sezione, visiteremo direttamente le altre sezioni adiacenti.

Scorrendo dal bordo sinistro verso l’interno mostriamo la barra laterale, il launcher di Unity…

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Dal bordo in alto verso l’interno i comandi relativi a notifiche, orario e altre impostazioni presenti nel pannello superiore.

Dal bordo in basso verso l’interno mostriamo invece i comandi dell’applicazione aperta in primo piano in quel momento. Nel caso del browser apparirà ad esempio la barra degli indirizzi.

Infine, scorrendo dal bordo destro verso l’interno potremo ciclare attraverso le applicazioni aperte.

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Tra le applicazioni già installate è funzionante il browser…

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..e l’app Facebook, che per ora è semplicemente un collegamento a facebook.com nel browser 😛

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Ho provato a installarne di nuove, ad esempio qualche simpatico giochino. L’installazione è andata a buon fine e l’app si è poi avviata correttamente.

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Per ora mi fermo qui. È troppo poco per giudicare, ma il lavoro svolto fin qui lascia ben sperare. L’emulatore in sé permette di usare un sistema fluido e scoprirne alcune funzionalità, coi limiti che un’installazione virtuale impone.

Staremo a vedere come il progetto si evolverà nei prossimi mesi, in attesa di conoscere le date di arrivo dei primi device sul mercato. La verà sfida sarà creare un ricco ecosistema di app tra quelle più diffuse e più utili al pubblico.

La strada è ancora in salita ma la meta sembra ormai vicina 🙂

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Guida tratta da: webupd8.org

 

 

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