La bisnonna linara: come Linux può adattarsi alle esigenze di ciascuno

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In qualche post precedente e nella pagina delle Info del blog ho citato la nonna di mia moglie, che all’età (splendidamente portata) di 88 anni utilizza ormai da tempo Linux senza difficoltà 🙂 Vorrei dedicare all’argomento un articolo specifico, per portarlo come esempio del fatto che il sistema operativo del pinguino non è per forza di cose “difficile” come ancora spesso oggi molti lo dipingono. Può essere utilizzato potenzialmente da chiunque e per qualunque scopo, basta scegliere la distro e l’ambiente grafico più adatti e configurarli per bene.

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esprimoalice_a1e68e4e8efba87263d2e787c8d75f1b_big_bPartiamo dunque dal caso specifico e andiamo con ordine. Come è finito Linux su questo PC? Il PC in questione è l’Alice Box, ovvero un “Fujitsu Siemens Esprimo” pagato a rate con l’abbonamento Telecom ed equipaggiato con processore Intel® Core™2 Duo T5670 1.8 GHz, 500 MB di RAM e Windows Vista Home Basic. Il computer veniva usato in casa oltre che dalla signora soprattutto dai figli o dai nipoti, ognuno dei quali ha installato nel tempo i programmi che gli servivano. Forse anche questo ha contribuito, nel corso del tempo, a rallentare le prestazioni del mini PC fino a renderle davvero imbarazzanti. Non scherzo, per aprire una qualsiasi applicazione, dal clic all’apertura del programma intercorreva un tempo variabile dai 30 secondi ai 2 minuti. E con un browser e il file manager aperto contemporaneamente, tutto diventava ancora più lento.

Io – pur essendo un utente felice e un sostenitore attivo di GNU/Linux – non forzo mai la mano a nessuno, ma mio suocero sapeva che utilizzavo un sistema “più veloce” e a un certo punto mi fece la proposta che non potevo rifiutare: perché non provi a metter su linux sul computer della nonna?.. quello è lentissimo, peggio di così…

Il pagamento a rate era stato completato da tempo, il computer era a tutti gli effetti loro… perché no allora? Detto fatto, mi misi per prima cosa a cercare il sistema più adatto. Volevo una derivata di Ubuntu, per il grande supporto hardware e per la numerosità della comunità in caso di bisogno d’aiuto. Doveva essere leggera, quindi restrinsi il cerchio a Lubuntu e Xubuntu. Eravamo a fine 2011 e LXDE mi sembrava ancora un po’ acerbo e non così configurabile come mi serviva. Scelsi quindi Xubuntu 11.10, che provai prima su un macchina virtuale limitata a 256 MB di memoria:

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La responsività era soddisfacente. Ingrandii il puntatore del mouse e le icone sul desktop, per riprodurre le impostazioni che sul PC Alice erano state messe per Windows Vista. Il test era superato, la decisione era presa.

Qualche settimana dopo partizionai il disco e installai Xubuntu. Misi in bella vista sul desktop le icone più utili ai vari utenti del PC: Firefox, Midori (in caso il primo fosse troppo avido di risorse in alcune situazioni), Cerca file, Cestino, collegamento alla partizione Windows, ai Documenti, Ubuntu Software Center (in seguito sostituito col più snello Lubuntu Software Center), un calendario e… il link al solitario! 🙂

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Ecco qua sopra la scrivania come si presentava poco tempo dopo la prima installazione. Ed eccola in qualche screenshot dei mesi successivi:

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Istantanea - 27052012 - 21_15_06Dopo oltre un anno Xubuntu è ancora lì, aggiornato alla versione 12.04, e nessuno se n’è mai lamentato, anzi. Il sistema è senza dubbio molto più reattivo di Vista, fa tutto quello che serve alla nonna e agli utilizzatori di quella postazione: navigare su internet, mandare mail, giocare (in questo caso a solitario AisleRiot), scaricare file e ascoltare musica, usare Skype (ebbene sì, la nonna bisnonna videochiama in totale autonomia figli e nipoti!).

Ora, con questo articolo cos’ho voluto dimostrare? Non tanto che un sistema Linux si adatti meglio alle esigenze di un’over 85, dato che il saper utilizzare un computer a quell’età è merito soprattutto della tenacia e dell’impegno individuale, e lo stesso risultato avrebbe potuto raggiungerlo con Windows, se in una versione più adatta all’hardware in modo da non risultare esasperantemente lento.

Il concetto che mi premeva sottolineare con questo racconto è che Linux è grande, e ha posto per tutti. Per tutti gli utenti, per tutti gli hardware vecchi e nuovi, per tutte le esigenze. Basta pensare prima a cosa di vuole fare e per chi. Il come è già sicuro: con Linux, naturalmente 🙂

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  • criega

    Bellissima storia! La cara nonnina immagino sia più sveglia dell’utonto medio 🙂

    • thetall82

      hehe verissimo 🙂 conosco un sacco di gente con neanche la metà dei suoi anni che neanche ci si mette a imparare una cosa nuova. Come direbbe Conte, chapeau.. anzi. sciapó!

  • LORENZO “LOLLO” SPADONI

    Post vecchio, ma… che tema è?
    Hello! 🙂