Unity non è famoso per la sua moderazione nell’utilizzo delle risorse, ma dato che ora i giga di RAM sono passati da 3 a 8 e che il processore è un Intel core i5, la cosa non rappresenta un grosso problema. Ma qualche problemino c’è. O meglio, venendo da KDE prima e Mint 16 poi, alcune scelte dei progettisti di Unity e di GNOME mi risultano troppo spartane, a cominciare dal gestore file predefinito di Ubuntu: Nautilus.
Di versione in versione in versione Nautilus si è andato alleggerendo di alcune funzionalità a mio avviso utili e senza alcuna controindicazione, prime tra tutte la possibilità di aggiungere facilmente cartelle all’albero “Risorse” nella colonna di sinistra, e la visualizzazione immediata dello spazio residuo su disco e del numero di file nella cartella aperta. La soluzione al mio disappunto però c’è, e si chiama Nemo.
Nemo è un fork di Nautilus creato da Clément Lefebvre, ideatore di Linux Mint e dell’ambiente Cinnamon, e mantiene alcune feature per me preziose, tra cui quelle che citavo sopra. Ho deciso di sostituirlo a Nautilus come file manager di default, pur senza disinstallare quest’ultimo.
Ecco come fare.
Chiaramente il primo passo è installare Nemo. Dovremmo trovarlo nell’Ubuntu Software Center, oppure sarà sufficiente aprire il terminale e dare il seguente comando:
sudo apt-get install nemo
Dopodiché, diciamo al sistema di usarlo come programma predefinito per la navigazione dei file. Sempre da terminale diamo:
xdg-mime default nemo.desktop inode/directory application/x-gnome-saved-
Se vogliamo far gestire a Nemo anche la scrivania, diamo in sequenza:
gsettings set org.gnome.desktop.background show-desktop-icons false
gsettings set org.nemo.desktop show-desktop-icons true
In questo caso Nemo farà apparire delle icone sulla scrivania. Possiamo settare a “false” quelle che desideriamo nascondere, con i seguenti comandi:
gsettings set org.nemo.desktop home-icon-visible false; gsettings set org.nemo.desktop trash-icon-visible false; gsettings set org.nemo.desktop computer-icon-visible false; gsettings set org.nemo.desktop volumes-visible false
I nomi delle icone sono abbastanza parlanti: home-icon è quella che porta alla cartella Home, trash-icon è il cestino, computer-icon quella che mostra il file system, mentre volumes indicano i volumi montati, che appaiono ad esempio collegando dischi e supporti rimovibili.
Dopo averlo inizialmente impostato, ho deciso di lasciare a Nautilus la gestione della scrivania, perché Nemo dava qualche problemino con il cambio dello sfondo.
Ok, a questo punto controlliamo se Nemo risulta il gestore file predefinito, dando il comando:
xdg-mime query default inode/directory
Non dovrebbe tornarci alcun messaggio. Proviamo e cercare un file nella dash e ad aprirlo, dovrebbe apparire in Nemo. Se così non fosse, usciamo e rientriamo nella sessione prima di darci per vinti.
Io ho poi aggiunto l’icona di Nemo nel launcher al posto di quella di Nautilus, e ho deciso di installare il tema Crunchy-grey invece di Ambiance perché mi sembrava integrasse meglio Nemo nell’ambiente. Ma queste sono mie fisime estetiche puramente personali 😉
Se un domani decidessimo di tornare totalmente a Nautilus, basterà dare i comandi inversi a quelli illustrati sopra:
xdg-mime default nautilus*.desktop inode/directory application/x-gnome-saved-search
gsettings set org.nemo.desktop show-desktop-icons false
gsettings set org.gnome.desktop.background show-desktop-icons true
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Fonte: Noobslab