Questa review è una sorta di eccezione: è la prima recensione che scrivo su un sistema non GNU/Linux, sebbene sia open source. E proprio per questo è un progetto che mi ha sempre incuriosito.
Sto parlando di ReactOS
ReactOS è un progetto che nasce da lontano, negli anni ’90, dopo l’enorme successo globale di Windows 95. L’idea era quella di creare una sorta di clone del sistema operativo Microsoft, un SO open source basato sullo stesso framework, in modo da essere compatibile in termini di architettura e di applicazioni.
Per usare le parole del sito ufficiale:
ReactOS ® è uno sforzo per creare un sostituto libero e Open Source per l’architettura Microsoft Windows NT ®, che è compatibile sia con le applicazioni e i driver.
Gli sviluppatori di ReactOS sono convinti che l’architettura NT sia robusta e per vari aspetti preferibile a quelle *nix come GNU/Linux.
Gli sviluppatori interessati ritengono che l’architettura NT è robusto e potente, ma sono spesso frustrati dalla alcune decisioni e limitazioni di Microsoft per motivi d’affari. Come tali, hanno scelto di scrivere un sistema operativo NT proprio. Per gli utenti finali, la capacità ReactOS di eseguire i programmi e driver per Windows fornisce alle persone un’alternativa se vogliono sostituire Windows.
Il progetto è iniziato ormai 18 anni fa, ma la maggiore età non ha purtroppo portato ancora la maturità, dato che anche l’ultima versione 0.3.16 – rilasciata un paio di mesi fa – è considerata in uno stadio alfa, quindi instabile e non adatta ad ambienti di produzione.
Il ciclo di rilascio 0.4.x che dovrebbe sancire l’entrata nella fase beta, è ancora di là da venire.
Dopo l’ingresso su Distrowatch di ReactOS, ho deciso di provare la 0.3.16 sulla mia macchina virtuale. Vi racconto com’è andata…
Installazione
Per prima cosa ho scaricato la iso del sistema installabile (il live cd è in una iso a parte). Questa immagine disco è piccola, meno di 100 MB.
Faccio partire l’installazione nella macchina virtuale e l’installatore – in modalità testuale – è quasi identico a quello di Windows XP (e precedenti). Eccone alcune schermate.
Scelta della lingua:
Partizionamento e formattazione:
Scelgo di formattare con filesystem EXT2:
Dopo aver formattato con EXT2, proseguo. Ma il passaggio relativo alla copia dei file d’installazione nelle cartelle purtroppo resta appeso per oltre 10 minuti. Riavvio e ricomincio daccapo.
Questa volta scelgo la formattazione rapida con filesystem FAT. Ho più successo, l’installazione procede:
Il sistema viene riavviato:
E posso completare il processo, creando un utente. Anche questi wizard ricalcano fedelmente MS Windows:
Ok, ora il sistema è installato! Riavvio e sono pronto a provarlo.
Primo accesso e utilizzo del sistema
Ecco come si presenta il desktop di ReactOS al primo login:
Mi appare subito un finestra di dialogo per la configurazione di alcuni driver:
Ok, tutto fatto, ora posso provare ad usarlo… arf arf.. yum yum.. vediamo un po’…
La scrivania è simile agli Windows 95-XP, nonché ai classici ambienti di lavoro per Linux come Gnome 2.x, Mate o Xfce. Ha delle icone, come Cestino, Risorse del computer e Documenti.
Il pannello inferiore presenta però due spazi di lavoro (o desktop virtuali), funzionalità non presente in Windows, almeno non nativamente.
A sinistra un menù stile Windows 2000, con sottomenù a comparsa.
Provo a personalizzare un po’ l’aspetto grafico, partendo dallo sfondo. Tasto destro sulla scrivania, “Proprietà”.
Non ci sono altri sfondi. Uhm.. vabbè, nema problema, li scarico dal web, checcivuole? Ora apro il browser e… ehm.. spe dove l’han messo il browser?
Tanto vale guardarsi un po’ in giro e cercarlo, dovrà pur esserci.
Vedo un ReactOS Explorer che credo sia il gestore di file, ma si sa mai che “Explorer” non gli sia sembrato un bel nome per un browser. Magari è Internet Explorer installato con Wine, di cui ReactOS sfrutta la tecnologia.
Ehm, no, è proprio il gestore di file.
Provo con le impostazioni di sistema, il pannello di controllo. Niente da fare.
Guardo di nuovo nel menù, sotto “Programmi”. Possibile che non ci sia un browser?
Sì, è possibilissimo. NON c’è un browser preinstallato :-\
Per fortuna trovo tra i programmi (nascostissimo) un “ReactOS Gestione applicazioni”. Lo apro…
Perfetto, posso installare i programmi da qui. Nella categoria Internet e reti trovo Firefox in una versione recentissima (26) e in versioni antiche (2.0?!!).
Installo Mozilla Firefox 26.
Poi lo apro e lo imposto come predefinito:
Apro un’altra scheda, voglio vedere come se la cava con plugin e codec proprietari, ma non arrivo a YouTube… una schermata blu della morte mi ferma prima!
Azz.. pure le schermate blu hanno replicato? 😛 Quelle potevamo risparmiarcele…
Dai, magari il browser. Ho visto in elenco Opera, provo con quello.
Dieci minuti dopo aver cliccato “Accetta e Installa” non è successo ancora nulla. Riavvio.
La musica non cambia. E’ comparsa una icona di Firefox sul desktop, che però non lo apre.
Riapro il gestore applicazioni, ma non lo posso rimuovere. Non è possibile disinstallarlo, allora provo a re-installarlo. Nada. Provo a installare la versione 3.6. Nisba, non si apre.
Avrò fatto un disco virtuale troppo piccolo? Diamogli 15 GB e riproviamo.
Non cambia nulla. Vabbè, scarichiamo la iso del CD live, tanto voglio solo provare un po’ il sistema, mica m’ha ordinato il dottore che devo installarlo.
Avvio la prima voce del Live CD e… schermata blu! Provo le altre opzioni, niente da fare, cambia il colore della schermata ma non la sostanza:
Dopo oltre un’ora di tentativi vari, mi arrendo.
Conclusioni
Sapevo che il sistema era in alfa. Ma accipicchia, è davvero inutilizzabile. Non sono stato in grado di completare la recensione ed è la prima volta che mi capita. E’ certamente vero che ho usato hardware virtuale – comunque segnalato anche sul sito ufficiale di ReactOS quindi in teoria compatibile – ma dato queste premesse, col piffero che lo provo su un computer fisico!
Non entro qua in polemiche sull’opportunità di portare avanti o meno determinati progetti, ognuno col suo tempo e le sue risorse è libero di fare ciò che vuole. Molti ad esempio potrebbero dirmi “achemminchiaserve il tuo blog?” 😉
Certo che vedere un SO sviluppato da quasi un ventennio ancora a questo stadio, mentre il framework cui si ispirava si è nel frattempo completamente trasformato, fa sorgere dei dubbi sulla fattibilità di un progetto di tale portata, almeno con le risorse attuali. Di questo passo forse si arriverà tra altri 10 anni a una versione stabile di qualcosa di simile a Windows 2000… e saremo ormai nell’epoca dei tablet, degli schermi tattili ovunque e dei dispositivi indossabili o chissà cos’altro.
Ne vale davvero la pena?